Museo Archeologico Nazionale |
Se pensate di girare la Grecia in auto è vivamente consigliato un navigatore! Le autostrade sono pochissime, in genere si viaggia attraversando un paesino dietro l’altro e sperare di trovare le indicazioni stradali ad ogni incrocio è una battaglia persa (oltre al fatto che, logicamente, sono scritte in greco!). Anche le attrazioni turistiche non sempre sono segnalate.
Lasciata la vasta periferia di Atene, percorriamo il più
possibile il tratto costiero (da Atene direzione Glifada e poi Lagonissi) verso
capo Sunio. Il paesaggio è brullo, con una costa montuosa frastagliata e ricca
di promontori e un susseguirsi di paesini e spiagge. In una di queste facciamo
una sosta di un paio d’ore per mangiare e fare il bagno, poi verso le 18:30 ripartiamo
in direzione del famoso tempio di Poseidone.
Il tempio è bellissimo, ubicato in posizione panoramica sul promontorio, ed è visibile già qualche chilometro prima di raggiungere il relativo bivio sulla strada principale (il che è un bene perché in corrispondenza del bivio non c’è nessun cartello che lo segnali). Visto che per il tramonto manca ancora un po’ di tempo, ceniamo al bar-ristorante che c’è all’ingresso del sito archeologico, il quale pur essendo il solo presente in loco non ha prezzi ricaricati. Mangiamo un tzatziki strapieno di aglio e un dakos, ovvero una specie di bruschetta con sopra pomodori, origano, olio d’oliva e feta.
Il posto è decisamente bello e molto tranquillo, merita al 100%: il tempio è in gran parte in piedi e lo si può vedere bene da vicino, c’è gente ma non una ressa e il panorama è splendido. E il tramonto da cartolina. Terminata la visita rientriamo rapidamente in città attraverso una superstrada, che corre al centro del promontorio e va diritta fino ad Atene.
Il tempio è bellissimo, ubicato in posizione panoramica sul promontorio, ed è visibile già qualche chilometro prima di raggiungere il relativo bivio sulla strada principale (il che è un bene perché in corrispondenza del bivio non c’è nessun cartello che lo segnali). Visto che per il tramonto manca ancora un po’ di tempo, ceniamo al bar-ristorante che c’è all’ingresso del sito archeologico, il quale pur essendo il solo presente in loco non ha prezzi ricaricati. Mangiamo un tzatziki strapieno di aglio e un dakos, ovvero una specie di bruschetta con sopra pomodori, origano, olio d’oliva e feta.
Il posto è decisamente bello e molto tranquillo, merita al 100%: il tempio è in gran parte in piedi e lo si può vedere bene da vicino, c’è gente ma non una ressa e il panorama è splendido. E il tramonto da cartolina. Terminata la visita rientriamo rapidamente in città attraverso una superstrada, che corre al centro del promontorio e va diritta fino ad Atene.
Capo Sunio |
Nessun commento:
Posta un commento