Acropoli |
Dall’acropoli in compenso si gode un panorama eccezionale di tutta Atene fino al mare. Se ci si riesce a organizzare con gli orari, penso sia molto bello visitarla di sera, quando fa meno caldo e la vista dei monumenti e della città con la luce del tramonto è molto suggestiva.
Tornando il direzione del centro visitiamo il teatro di Dioniso e poi andiamo verso la Plaka passando per il monumento a Lisicrate e perdendoci un po’ tra le viuzze, i negozi e il quartiere di Anafiotika. Decidiamo di mangiare qualcosa lungo la via Adrianou, dove si trova l’ingresso alla Stoà di Attalo, e poi andare a visitarla, ma una volta arrivati scopriamo insieme ad altri turisti increduli che i cancelli dell’antica agorà stanno chiudendo (alle 15) e non riapriranno fino a domani. A questo punto pranziamo (la via Adrianou è strapiena di ristoranti così come tutta la zona intorno a Monastiraki) con un tzatziki e un suvlaki accompagnati da patatine e dalla pita. Il tzatziki è una salsa a base di yogurt greco con cetrioli, olio d’oliva e tanto aglio, di sapore molto fresco. Il suvlaki è un piatto di carne, mentre la pita è il pane tipico di qui, che in genere viene servito caldo e accompagna un po’ tutto dalla carne al tzatziki. Il diffusissimo pita gyros, invece, è una sorta di kebab, tipo una piadina con dentro carne, cipolla, pomodoro e simili che si mangia in mano. Spendiamo in tutto 15 € seduti al tavolo.
Dopo mangiato ci incamminiamo verso Plateia Sintagma e il parlamento di Atene percorrendo tutta la via Ermou. E’ una strada molto frequentata, vicino al centro ci sono delle piccole pasticcerie favolose, poi proseguendo verso Plateia Sintagma si vedono quasi solo negozi di abbigliamento di marchi internazionali.
Arriviamo al parlamento in modo del tutto casuale proprio mentre sta iniziando il cambio della guardia, (sono circa le 15:45). Davvero non convenzionale, da vedere: le guardie indossano ridicole gonnelle, calzamaglia bianca e scarpe con pon pon e i loro movimenti assomigliano ad una danza.
La prossima tappa è la zona olimpica, che è piuttosto fuori mano. Prendiamo la metropolitana da Plateia Syntagma, linea verde in direzione Kefissià. Questa visita purtroppo sarà una totale delusione! Non si paga nulla se non il biglietto della metropolitana per arrivarci, ma si può dire che la vista di questo posto deserto e già abbandonato a se stesso, nonostante sia stato costruito praticamente l’altro ieri (in occasione di Atene 2004), non vale neanche quello! Tutte queste eccezionali architetture, per quanto belle in sé, navigano in un’immensa area vuota e suscitano un’atmosfera più di desolazione che di modernità. Tutto trasmette un senso di abbandono, dalle enormi fontane spente e senz’acqua, all’assenza di gente (in tutto incontriamo solo altri tre turisti), alla mancanza di un’ombra in questo caldo soffocante, alla mancanza anche solo di un bar aperto! Senz’altro in occasione di eventi capaci di riempire questo enorme spazio vuoto la sensazione sarebbe diversa e forse di sera, col fascino delle luci e senza la calura spaventosa, tutto apparirebbe un po’ più bello, ma in queste condizioni, veramente, non ci troviamo niente di eccezionale!
Completamente spompati per il caldo e la delusione, rientriamo
in albergo alle 18 per una doccia e un bagno veloce nella piscina sul tetto
dell’hotel, poi torniamo in centro per cenare. In uno dei tanti ristoranti con
i tavolini in strada sulla via Mitropoleos, zona Monastiraki, mangiamo una greek
salad e una moussaka (conto 15,50 €). La mussaka è un piatto tipico greco,
simile alla parmigiana di melanzane, cotta in forno con ragù e besciamella. Il
centro di sera è bello e vivace, la temperatura finalmente diventa accettabile
e passeggiare tra i locali con la vista dell’acropoli illuminata che domina
dall’alto è davvero piacevole.
Tornando il direzione del centro visitiamo il teatro di Dioniso e poi andiamo verso la Plaka passando per il monumento a Lisicrate e perdendoci un po’ tra le viuzze, i negozi e il quartiere di Anafiotika. Decidiamo di mangiare qualcosa lungo la via Adrianou, dove si trova l’ingresso alla Stoà di Attalo, e poi andare a visitarla, ma una volta arrivati scopriamo insieme ad altri turisti increduli che i cancelli dell’antica agorà stanno chiudendo (alle 15) e non riapriranno fino a domani. A questo punto pranziamo (la via Adrianou è strapiena di ristoranti così come tutta la zona intorno a Monastiraki) con un tzatziki e un suvlaki accompagnati da patatine e dalla pita. Il tzatziki è una salsa a base di yogurt greco con cetrioli, olio d’oliva e tanto aglio, di sapore molto fresco. Il suvlaki è un piatto di carne, mentre la pita è il pane tipico di qui, che in genere viene servito caldo e accompagna un po’ tutto dalla carne al tzatziki. Il diffusissimo pita gyros, invece, è una sorta di kebab, tipo una piadina con dentro carne, cipolla, pomodoro e simili che si mangia in mano. Spendiamo in tutto 15 € seduti al tavolo.
Dopo mangiato ci incamminiamo verso Plateia Sintagma e il parlamento di Atene percorrendo tutta la via Ermou. E’ una strada molto frequentata, vicino al centro ci sono delle piccole pasticcerie favolose, poi proseguendo verso Plateia Sintagma si vedono quasi solo negozi di abbigliamento di marchi internazionali.
Arriviamo al parlamento in modo del tutto casuale proprio mentre sta iniziando il cambio della guardia, (sono circa le 15:45). Davvero non convenzionale, da vedere: le guardie indossano ridicole gonnelle, calzamaglia bianca e scarpe con pon pon e i loro movimenti assomigliano ad una danza.
La prossima tappa è la zona olimpica, che è piuttosto fuori mano. Prendiamo la metropolitana da Plateia Syntagma, linea verde in direzione Kefissià. Questa visita purtroppo sarà una totale delusione! Non si paga nulla se non il biglietto della metropolitana per arrivarci, ma si può dire che la vista di questo posto deserto e già abbandonato a se stesso, nonostante sia stato costruito praticamente l’altro ieri (in occasione di Atene 2004), non vale neanche quello! Tutte queste eccezionali architetture, per quanto belle in sé, navigano in un’immensa area vuota e suscitano un’atmosfera più di desolazione che di modernità. Tutto trasmette un senso di abbandono, dalle enormi fontane spente e senz’acqua, all’assenza di gente (in tutto incontriamo solo altri tre turisti), alla mancanza di un’ombra in questo caldo soffocante, alla mancanza anche solo di un bar aperto! Senz’altro in occasione di eventi capaci di riempire questo enorme spazio vuoto la sensazione sarebbe diversa e forse di sera, col fascino delle luci e senza la calura spaventosa, tutto apparirebbe un po’ più bello, ma in queste condizioni, veramente, non ci troviamo niente di eccezionale!
OAKA (Centro Atletico Olimpico di Atene) |
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